Chi si loda s'imbroda, lo disse anche Don Chisciotte, ma oggi voglio parlarvi delle bellissime illustrazioni di Vania Bellosi alla mia piccola favola.

Piccola, come la sua protagonista: la piccola aliena del pianeta 1p36.

No, niente a che vedere con storie di fantascienza, mi spiace per gli amanti del genere.

La piccola aliena è mia figlia, e questa favola è nata per raccontare a suo fratello maggiore perché la sorellina fosse così diversa da quanto ci eravamo immaginati durante la gravidanza e l'attesa di lei. Perché fossimo così spesso in ospedale, in cerca di una terapia contro un nuovo nemico da combattere, perché non ricambiasse gioiosa ai sorrisi, perché il suo cuore spesso incominciasse a correre troppo veloce, perché la sua testa fosse continuamente disturbata da crisi epilettiche, da subito causate nel nostro immaginario da Mister E, un orco cattivo e freddoloso che accende fuochi ovunque, allontanandola dal pianeta terra e da noi. 

Quanti perché da spiegare a un bambino.

E il suo pianeta? Non un nome in codice alieno, ma quello della sua sindrome genetica rara, che riguarda circa un nato ogni 10.000/15.000 e che come ogni sindrome varia di gravità da 1 a 100. 

Questa piccola favola, piccola come la sua protagonista, che purtroppo per noi non potrà mai diventare grande, é la storia di una vita vera, di come in realtà ce ne sono tante, ma che spesso non vediamo; è la volontà di raccontare una diversità in termini semplici e accessibili ai bambini.

La copertina non poteva che essere la tavola che più mi ha commosso: lei, con i suoi nemici e un palloncino rosso. E da allora, i palloncini rossi non sono più stati semplici palloncini, ma lei, che come un palloncino è volata via.

robiz

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