Sensory Fiction: la tecnologia che ti fa vivere le emozioni di un libro


Dopo la realtà aumentata, le storie interattive e i libri-videogioco... quale sarà la prossima frontiera della lettura digitale

Dai laboratori del MIT arriva un'invenzione a dir poco fantascientifica: un dispositivo che permette al lettore di vivere le emozioni del protagonista. La lettura è già di per sé un'esperienza altamente immersiva; quante volte, dopo aver finito un libro molto coinvolgente, ci siamo sentiti depressi, svuotati? Questo prototipo di libro 'indossabile' vuol portare l'esperienza a un livello successivo. 

Si chiama Sensory Fiction l'invenzione sviluppata da quattro studenti del MIT - Felix Heibeck, Alexis Hope, Julie Legault e Sophia Brueckner - nell'ambito di un laboratorio in cui i partecipanti erano invitati a immaginare le tecnologie del futuro, prendendo spunto dalla fantascienza



Il libro che ha ispirato il loro progetto si intitola The Girl Who Was Plugged In ed è un racconto di James Tiptree Jr. La storia è ambientata in un futuro distopico in cui ogni forma di pubblicità è proibita; la promozione dei brand è affidata alle celebrità, che sono in realtà corpi senza coscienza, controllati a distanza da altre persone. La protagonista, una ragazza crudelmente deformata dalla sindrome di Cushing, viene scelta per 'pilotare' il corpo perfetto di una giovane attrice emergente, al quale si connette attraverso una fitta rete di sensori che fanno capo a un sofisticato computer.

"È una storia che senti dentro - dice Hope, a proposito di The Girl Who Was Plugged In - È un incredibile esempio di come la narrativa riesca a farci emozionare ed empatizzare con i protagonisti. Poiché questa storia ha colpito fortemente la nostra immaginazione e i nostri sentimenti, ci siamo chiesti se ci fosse un modo per intensificare l'esperienza." 

Il prototipo di Sensory Fiction è composto da una specie di corpetto, che si collega a una copia computerizzata del racconto di Tiptree, dotata di sensori e luci. A seconda della pagina che si sta leggendo, le luci cambiano colore e il libro trasmette specifici impulsi al corpetto, che si contrae, vibra, si scalda, si gonfia nel tentativo di riprodurre le emozioni. Per esempio, se la protagonista prova tristezza, la parte alta del corpetto si gonfia, simulando la sensazione di avere un peso sul cuore.



Gli inventori del dispositivo non hanno alcuna intenzione di commercializzarlo... purtroppo o per fortuna? A quanto pare il loro scopo era semplicemente quello di far discutere sulla complessità del rapporto tra lettore e storia. E ci sono riusciti; l'esperimento di lettura sensoriale ha incuriosito molti blogger e redattori in giro per la rete. 

C'è chi dice dice che un congegno di questo tipo non è altro che la naturale estensione dell'esperienza di lettura. E chi teme che la lettura 'aumentata' possa spingere gli autori a impegnarsi meno nella scrittura e affidare il resto agli effetti speciali. Io invece mi chiedo: i lettori sarebbero davvero disposti a indossare un'imbracatura come questa, solo per sentirsi più vicini ai loro personaggi preferiti?


 

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